mercoledì 30 maggio 2018

L'EDUCAZIONE NELLA CIVILTÀ MUSULMANA

IL MONDO ARABO PREISLAMICO

La civiltà araba nasce in Arabia grazie al profeta Maometto.
 
Islam vuol dire perfetta sottomissione a Dio. 

All'inizio in Arabia c'erano popoli nomadi chiamati Beduini quindi le tradizioni, gli usi,i costumi e il sapere si tramandano di generazione in generazione oralmente. 

Sono stati trovati poemi preislamici che contengono informazioni di carattere pedagogico cioè raccomandano valori tipo: ospitalità, generosità, carità e amore per gli animali.


MAOMETTO E L'ISLAM
Il profeta è Maometto (570-632).

Lui rimase orfano da molto piccolo, non sapeva ne leggere ne scrivere. 

Una volta adulto sposò una ricca vedova. Maometto andava a meditare in una grotta e durante le estasi lui vedeva l'arcangelo Gabriele che rivelava le fondamenta per la religione. 

L'islam inizia nel 622 quando Maometto scappò dalla Mecca a Medina. 

Il Corano però non venne scritto da lui ,poichè non sapeva ne scrivere ne leggere, ma lo scrissero i suoi successori, i primi quattro califfi. 

 Nel corano ci sono scritte tutte le regole da rispettare e in particolare i 5 precetti fondamentali:

1. la testimonianza di fede (shahada), ogni musumlmano deve dire una frase in punto di morte "Dichiaro che Allah è il mio unico Dio e Maometto è il suo profeta"

2. le cinque preghiere giornaliere, per l'islam bisogna pregare 5 volte al giorno: una all'alba, una quando il sole è allo zenit, una a metà pomeriggio, una al tramonto e una la notte. 

3. la carità, i musulmani devono donare il 2,5% di quel che hanno hai poveri. 

4. il digiuno durante il mese di Rmadan, impone il digiuno dall'alba al tramonto per un mese e i musulmani non possono ne mangiare e ne bere se non durante la notte. 

5. il pellegrinaggio, il Corano dice che ogni musulmano deve almeno una volta nella vita andare a fare un pellegrinaggio alla Mecca.

Il Corano è un codice religioso, giuridico, morale e sociale e quindi è un codice generale dell'educazione. 

Le indicazioni scritte nel corano non sono solo per il bambino immaturo, ma per il bambino responsabile o per l'adulto responsabile del bambino. 

L'islam raccomanda una formazione complessiva dell'essere umano: corpo, ragione, spirito, istinti e sentimenti. Si tratta di un'educazione armoniosa come preparazione alla vita nell'aldilà, però l'educazione ha un impronta religiosa infatti fin dall'inizio bisogna trasmettere la fede e la conoscenza.

ISTRUZIONE PRIMARIA
scuole elementari coraniche, ci occupano dell'educazione dei maschi inizialmente nelle moschee finché non vanno in locali appositi. Lo scolaro deve imparare a memoria versi del Corano, insieme alla grammatica, al calcolo e vengono introdotte le tradizioni.

ISTRUZIONE SECONDARIA 
A partire dai quattordici anni gli alunni imparano: abilità manuali, competenze specifiche per la futura professione come letteratura, predicazione, medicina, geometria, commercio, artigianato ecc. ù

ISTRUZIONE SUPERIORE 
si chiama masdra la prima è stata creata a Baghdad, un collegio nel quale convivono studenti e insegnanti. Le discipline sono: la teologia, scienza coranica, filosofia, metrica, retorica e logica, anche le tradizioni, la calligrafia, il calendario, l'architettura. Prima erano tutte discipline religiose poi incominciarono a studiare anche le discipline profane come matematica, filosofia, storia, politica, etica, musica ecc.

L'EDUCAZIONE DEL CAVALIERE

L'educazione del cavaliere in una prima forma era un'educazione laica e un documento molo importante è Chanson de Ronald, si tratta di una canzone sul ciclo caroligno.

Al futuro cavaliere viene insegnata la lealtà al proprio signore, la fedeltà agli impegni assunti, prendersi cura dei deboli e indifesi e difendere la Chiesa.

Quindi un cavaliere deve apprendere virtù morali e cristiane insieme alla cortesia.

I cavalieri sono uomini di guerra però è un loro punto d'onore comportarsi cavallerescamente anche con i nemici, in un certo momento questo diventa un codice di comportamento  che sottolinea il dovere di comportarsi cortesemente verso le donne.


FORMAZIONE CAVALLERESCA
sette anni : il ragazzo viene affidato come paggio a un uomo, impara a cavalcare e a usare le armi

quattordici anni: viene invitato come scudiero presso una corte e impara l'arte della conversazione e arti come la danza e il canto.

ventun anni: diventa cavalliere


CARLO MAGNO E LA SCUOLA PALATINA


Carlo Magno (742-814) era il re dei Franchi, popolo stanziato tra Germania e Francia.

Carlo amplia il suo dominio sottomettendo i Longobardi e i Sassoni.

 Il suo progetto era quello di creare un impero simile a quello romano, egli venne poi incoronato a Natale nell'800.

Carlo da vita a un importante fenomeno di rinascita culturale chiamata rinascita carolingia, Carlo era un illitterato ma ha comunque compreso che andava fatta una riforma nella struttura del governo che investa tutti i campi della cultura e in particolare dell'istruzione.

Nell'esortazione  generale Carlo ha elencato le linee guida per il suo progetto di riforma generale e nel 782 incarica Alcuino di York, uomo colto della chiesa anglosassone,  di istituire presso la sua corte ad Aquisgrana la Schola  palatina, una scuola per i nobili laici che vogliono acquisire una formazione classica ma anche un'istruzione per diventare funzionario.

PROGRAMMA DIDATTICO:
istruzione primaria : insegnamento della lettura e della scrittura e un'introduzione nelle Sacre scritture

livello superiore: materie propedeutiche allo studio della filosofia: arti del trivio e del quadrivio

livello più alto: studio della filosofia e delle Sacre scritture.


giovedì 24 maggio 2018

IL MONACHESIMO OCCIDENTALE

I DUE EDITTI E L'IMPORTANZA DELLA CHIESA

Ci furono due Editti molto importanti per la storia cristiana: l'Editto di Costantino (313 d.C.) che concesse ha tutti cittadini la libertà di culto, quindi anche ai cristiani di predicare la loro religione e l'Editto di Tessalonica (380 .d.C.) che ha proclamato il cristianesimo religione di Stato.

Così assume la Chiesa un ruolo molto importante per la cultura del tempo e per l'educazione dei giovani.

Anche le scuole sotto le invasioni barbariche crollarono, quindi la Chiesa, spesso le chiese locali, erano punti di riferimento amministrativi e così incominciò a garantire l'istruzione dal V secolo d.C.



IL MONACHESIMO

Una tra le forme di maggior successo pedagogico assunte dalla Chiesa è il MONACHESIMO.

Il monachesimo nasce in Oriente e inizialmente si esprime come desiderio da parte di laici di imitare Cristo, vivendo una vita povera, votata al sacrificio, alla preghiera e alla contemplazione per essere degni figli di Dio.

Era in pratica l'esperienza di vita di eremiti, chiamati anche anacoreti, che si allontanano dalla vita normale per vivere in solitudine e dedicandosi a Dio. Spesso vivevano in grotte o su monti isolati.

Da fenomeni isolati poi però si trasforma in una comunità, prima aperte (laure) e in seguito in comunità con regole di vita.


BENEDETTO DA NORCIA
Grazie a Benedetto Da Norcia il monachesimo si diffonde anche in occidente e dopo aver fondato il primo Monastero nei pressi di Roma, forma il famoso Monastero di Montecassino: per garantire una vita spirituale egli elabora una regola cioè "ora et labora" lui non inventò il detto ma il principio era quello e nel 580 d.C. fu messa per iscritto. 

Benedetto promuove il lavoro manuale e il suo scopo era di sottrarre i monaci dall'ozio e dalla vita mondana, quindi ogni monaco aveva un lavoro: chi coltivava l'orto, chi si occupava di fabbricare oggetti artigianali ecc.

Anche malati e infermi dovevano svolgere mansioni ma adatte alle loro condizioni. 

Il lavoro era diviso in due parti: intellettuale e manuale . Il lavoro manuale consisteva nella coltivazione di terreni e nella fabbricazione di oggetti; invece il lavoro intellettuale consisteva nella copiatura e revisione  di testi sacri. 

Così contribuivano alla salvaguardia del patrimonio culturale dell'occidente. Ovviamente non passavano le loro giornate a lavorare ma anche la preghiera aveva un ruolo molto importante. 

Benedetto scrisse Regula Magistri in cui chiariva alcuni principi pedagogici che servivano per i giovani che volevano frequentare la scuola monastica. 

Una cosa molto importante era che i genitori sapessero che i propri figli avevano una vocazione e della loro educazione si occupavano monaci e abarti scelti, che insegnavano la lettura, la scrittura e l'interpretazione dei testi sacri.  

Benedetto consiglia di utilizzare con il fanciullo un'oculata disciplina ma anche con moderazione, questo vuol dire che deve essere più concentrato sulle ricompense che sulle punizioni. 



MARCO AURELIO CASSIDORO
Cassidoro era un uomo di cultura e fonda nel 537 d.C. il monastero del Vivarium dove si concentravano molto sullo studio, sulla trascrizione dei codici e l'insegnamento. 

Cassidoro scrive nelle "Istituzioni delle lettere sacre e profane" delle sette arti liberali divise in: 
trivio: grammatica, retorica, didattica
quadrivio: aritmetica, geometria, musica, astronomia

Il termine lettere è sinonimo di testi e discipline:
Lettere umane= arti liberali
Lettere divine= sacre scritture 

Cassidoro esercita un importante ruolo negli insegnamenti di laici ed ecclesiastici.


lunedì 21 maggio 2018

SAN'T AGOSTINO

San't Agostino riteneva che i modelli educativi e culturali classici potevano essere pericolosi se utilizzati singolarmente ma potevano essere utili se inseriti in una prospettiva cristiana.

Agostino promuove una collaborazione tra fede e religione.

Nelle Confessioni, la sua opera autobiografica, Agostino scrive che il suo insegnamento è basato su curiosità e interesse dell'allievo.


Nell'opera il maestro, Agostino affronta le questioni più importanti del suo pensiero educativo.

Il maestro non può insegnare attraverso il suo linguaggio, perché è fatto da segni che possono essere compresi solo da chi conosce le cose a cui si riferiscono, perciò una persona che sta imparando non può capire, quindi il maestro attraverso il linguaggio può solo stimolare l'allievo a ricercare la verità dentro se stesso, consultando il maestro interiore, il Verbo divino che dall'interno illumina verso la conoscenza.

Le parole del maestro non sono inutili, servono ad accendere questa illuminazione divina che potrebbe stare spenta.

L'azione del maestro è considerata maieutica, come nel caso di Socrate, ma anche Platone diceva che le idee sono già nella mente delle persone ed è un aiuto esterno che ne accende il ricordo.

Per Agostino questa fonte è Dio.

Agostino riteneva che l'educazione è un processo nel quale l'allievo è attivo protagonista e non passivo ricettore, quindi da molta importanza agli allievi. Per Agostino ogni nozione per essere appresa in modo significativo, debba essere sentita come vera dagli allievi.

Un altro tema importante nella pedagogia di Agostino è l'amore.

Agostino nella prima Catechesi considera l'amore anima dell'educazione: che però per il cristianesimo l'amore che nasce tra maestro e allievo è un riflesso dell'amore di Dio.

Spinto dall'amore l'educatore cercherà di creare nell'allievo interesse e quando sarà ritenuto giusto punirlo.

Un'altra opera di Agostino è Sull'ordine, tratta delle arti liberali, anche esse importanti nel percorso verso Dio.

 Agostino però rivedrà questa posizione perchè escludeva uomini semplici nel cammino verso Dio, quando invece secondo lui anche un uomo privo di cultura può andare verso Dio.

Per formare un cristiano la cultura pagana può essere importante, nella formazione saranno fondamentali: la cultura filosofica, l'approfondimento delle Sacre Scritture e tutte le discipline tradizionali, che però diventano strumenti per interpretare la Bibbia.

PATRISTICA GRECA

LA PATRISTICA GRECA

Clemente  Alessandrino, Origene, Giovanni Crisostomo sono i maggiori Padri della Chiesa (chiamati anche Padri greci), visto che venivano dalla parte orientale dell'impero e scrivevano in greco.

Clemente Alessandrino (150-220 d. C)

viveva ad Alessandria d'Egitto e dirigeva il Didaskaleion, scrisse due opere il Protrettico e il Pedagogo, nelle quali affronta il rapporto tra cristianesimo e cultura greca, nell'intento  di difendere e affermare la nuova religione cristiana. Clemente non credeva nei culti pagani ma sosteneva che i filosofi antichi avessero una scintilla divina che li ha indotti a un solo Dio. Clemente valorizza Cristo e lo intende come verità e vero maestro, il cristianesimo diventa dunque una nuova paideia. Nel Pedagogo Crsto compare come il pedagogo dell'umanità, e che un cristiano deve seguire il suo esempio. Anche all'interno dell'opera viene scritto che l'educazione non fa distinzione tra i sessi.



Origene (185-253 d.C.)

Dopo Clemente prende lui la guida del Didaskaleion e prosegue con la conciliazione tra cristianesimo e filosofia. Per Origene è il messaggio divino a essere la guida dell'umanità.
Secondo lui le Sacre Scritture devono essere interpretate in purezza di cuore, rinunciando al mondo e al peccato. Lo scopo è favorire il ritorno a Dio infatti, secondo Origene le anime esistenti all'inizio dei tempi hanno usato il libero arbitrio per allontanarsi da Dio, chi in misura maggiore (demoni), chi minore (angeli), chi intermedia (umani). Origene è stato importante anche per la diffusione della Bibbia.


Giovanni Cristostomo (345-407 d.C.)

Era il vescovo di Costantinopoli, scrisse un'opera "dalla vuota gloria e dell'educazione dei figli". Egli ritiene la formazione etica più importante della letteratura. Giovanni dice anche che bisogna insegnare nei giovani a restare vicino alla parola di Cristo ed è molto importante che i genitori educhino correttamente i propri figli. al figlio maschio bisogna insegnare la bontà  al posto del desiderio di ricchezza invece alle figlie femmine bisogna insegnare la pietà, la modestia e a essere brave casalinghe.

CRISTIANESIMO ED EDUCAZIONE

INTRODUZIONE AL CRISTIANESIMO

IL cristianesimo era una religione vista come un credo che porta con sé una visione radicalmente innovativa dell'uomo.

La religione parte dal predicatore Cristo in Palestina, una provincia dell'impero, che arrivò poi a conquistare tutto l'impero romano.

Dopo una fase di persecuzioni viene riconosciuta alla religione la libertà di culto con l'editto di Costantino nel 313 a.C., che consisteva a dare la libertà di culto ai cristiani e di restituire i beni che gli erano stati presi durante le persecuzioni.

La religione diventò poi ufficiale con l'editto di Tessalonica nel 380 a.C.






Durante la crisi in Occidente la Chiesa cerca di mantenere le strutture amministrative dello Stato e così diventa l'ultimo baluardo della cultura.

Iniziano a sorgere i monasteri che erano situate in campagna. Erano oltre che delle isole di pace ma anche centri di conservazione e di trascrizione di opere passate.

Il cristianesimo era insegnava a imitare Cristo, infatti lui era il maestro, gli strumenti utilizzati per l'insegnamenti erano i Vangeli dove c'erano scritti gli esempi di Cristo.

Nei primi secoli l'educazione cristiana non si appoggiava ad una struttura scolastica, ma era basta sul rapporto personale e coloro che insegnavano si chiamavano Padri apostolici: erano autori che si ispiravano direttamente agli insegnamenti fatti dagli apostoli.

L'educazione era rivolta a tutti, senza alcuna differenza di sesso, di appartenenza etnica, di condizione sociale e capacità intellettuali. Il messaggio di questa religione è un messaggio universale che attraverso un rinnovamento interiore (la capacità di un individuo di cambiare idee, valori e atteggiamenti), conduce alla salvezza dell'anima.

Cristo trasmette un messaggio di amore per gli altri e per Dio. I bambini erano molto importanti e in quanto innocenti erano più pronti ad ascoltare la parola di Dio.



sabato 7 aprile 2018

Mos Maiorum

La civiltà romana aveva inizialmente un carattere agricolo e la sua società era dominata da una aristocrazia di proprietari terrieri.

Nella società romana predominavano i valori della casa e della famiglia e l'educazione non aveva bisogno di un contesto, come succedeva ad Atene con le scuole, ma i bambini venivano educati a casa dalle famiglie.

La trasmissione dei valori era molto importante, il valore che veniva insegnato maggiormente era quello della pietas cioè il rispetto per i genitori, gli avi, la patria e le divinità. Anche la religione era molto importante nell'educazione di un individuo.

Si aggiungono anche: i legami con la terra, la dedizione al lavoro, la moderazione, il rispetto della gente e della tradizione. Questo insieme di valori costituisce il mos maiorum, cioè l'esempio degli antenati.

Il primo educatore è la madre, anche se era considerata inferiore nel mondo romano, e se aveva bisogno di aiuto poteva chiedere ad una parente anziana. Compiuti i 7 anni il bambino passa sotto la guida del padre, il pater familias, L'educatore è il genitore. Attraverso l'esempio del padre il bambino impara come amministrare un'azienda agricola, come partecipare alla vita pubblica .

anche la prima alfabetizzazione viene fatta dal padre con manuali. L'educazione fisica ha lo scopo di esercitare alla guerra.

 A 14 anni il maschio indossa poi nel corso di una cerimonia la toga libera o virile, potendo così accedere al senato e apprendere dalle discussioni dei senatori, questo si chiama tirocinium fori, in questo percorso viene seguito da un amico del padre.

Il punto di riferimento dell'educazione romana sono le Dodici Tavole dove sono scritti i valori del mos maiorum:
rispetto della tradizione
pietas
rigore morale
obbedienza alla legge

Tutto ciò però non riguarda la figlia femmina che resta a casa con la madre a svolgere i lavori.


domenica 18 marzo 2018

Aristotele e l'educazione dello Stato

Aristotele rispetto agli altri filosofi preferisce l'analisi della realtà alla descrizione dello Stato ideale e al tema della giustizia preferisce quello della realtà.


Il pensiero pedagogico di Aristotele si esprime in due opere: Etica Nicomachea e la Politica.

Aristotele stabilisce uno stretto rapporto tra comportamento morale e felicità, quindi si può dire che l'educazione per Aristotele è essenzialmente un'educazione morale. Il valore più alto per questo filosofo sta nella conoscenza e nell'amore per il sapere.

Così Aristotele riprende il concetto tradizionale di aretè e lo applica alla conoscenza e alla morale. Lui parla di due tipi di virtù che bisogna seguire e che si apprendono mediante esempi o insegnamento: vitù dianoetice: che consistono nell'esercizio dell'intelligenza
                        virtù etiche: che riguardano il controllo delle passioni da parte della ragioni.

La felicità si raggiunge quando entrambe le virtù sono ai livelli massimi. Per questo serve un'educazione adeguata e completa che secondo Aristotele si meritano solo l'elite, cioè coloro che hanno le caratteristiche necessarie e innanzitutto devono essere cittadini liberi.

Secondo Aristotele nell'educazione per aspirare la felicità occorrono tre fattori:
natura: predisposizioni di corpo e di spirito.
costume: abitudini e tradizioni che sono date sia dal tipo di comportamento familiare si pubblico.
discorso: l'insegnamenti ricevuti dai maestri.




Per Aristotele lo Stato, oltre che a emanare le leggi, deve occuparsi anche dell'istruzione che deve essere uguale per tutti, quindi deve essere un'educazione statale.

IL CICLI DI EDUCAZIONE:

da 0 a 7 anni: affidato alla famiglia
da 7 a 14 anni: affidato allo Stato
da 14 a 21 anni: affidato allo Stato

L'educazione deve mirare alla perfetta formazione armonica tenendo conto di tutti gli aspetti:
formazione fisica: senza essere concentrata sull'educazione militare
formazione intellettuale: che si concentra sulla contemplazione disinteressata della verità
formazione morale: crede nella funzione catartica dell'arte. Il teatro secondo Aristotele suscita nello spettatore grande coinvolgimento emotivo, che libera temporaneamente lo spettatore dalle emozioni.

Aristotele si fa assertore di un'educazione liberale che comprende materie come musica, ginnastica, letteratura. Si chiama liberale perché si addice a uomini liberi

Questi programmi si riversano nel liceo di Aristotele, non si sa molto del ruolo di Aristotele come insegnante, ma si sa che l'insegnamento attuato era soprattutto orale composto da discussioni e dibattiti tra i discepoli e il docente. Aristotele ha lasciato ai suoi discepoli due libri chiamati esoterici e altri destinati a un pubblico più ampio chiamati essoterici.

Due discipline assumono molta importanza nel liceo: la filosofia prima e la logica. La filosofia prima è quella che oggi viene chiamata metafisica e che si occupa dell'assenza delle cose.
La logica invece studia le leggi del funzionamento corretto del pensiero espresso attraverso il discorso. La logica si occupa anche dell'analisi dei ragionamenti. Per Aristotele è importante chiarire le caratteristiche del discorso scientifico.

RAGIONAMENTO INDUTTIVO:
Questo ragionamento passa dai casi particolari a una conclusione generale. Le conclusioni del ragionamento induttivo non sono certe, solo provvisorie a meno che non possano essere verificate.

RAGIONAMENTO DEDUTTIVO:
la deduzione è un ragionamento con il quale dal principio generale si ricava il caso particolare. 




domenica 11 marzo 2018

Platone e l'Accademia

Platone era uno dei più importanti allievi di Socrate.

La filosofia di Platone era incentrata sulla giustizia, un principio che secondo lui deve realizzarsi sia nella vita reale sia nella vita sociale, e questo ha influito molto sul suo pensiero pedagogico.


Platone dopo che è rimasto deluso dalla condanna data a Socrate dal regime democratico di Atene, decide di rinunciare alla sua carriera politica  e cerca fuori da Atene uno Stato meglio governato dove esercitare la propria influenza e realizzare una città ideale.

Si reca tre volte a Siracusa presso i tiranni ma fallisce nel realizzare uno Stato ed è grazie al fallimento dell'ultimo viaggio che fonda l'Accademia (387 a.C.)

Elabora un progetto educativo con lo scopo di preparare un nuovo ceto politico e per trasformare la realtà politica serve una rivoluzione culturale, che giunga a fondare una nuova tavola di valori.

Lui rintraccia la verità e valori immutabili da realizzare tra gli uomini. Per far si che i valori valgano sempre e per tutti Platone li colloca in un mondo ideale che chiama iperuranio (oltre il cielo), quindi è come se Platone considerasse il bene, il giusto ecc. oggetti che poi vengono chiamate idee.

Quindi l'educazione è un percorso di conoscenza nel quale vengono selezionati i governanti e educati i cittadini.

Per Platone un giusto governatore deve avere una giusta educazione, per lui filosofia,educazione e politica erano strettamente legate al fine di realizzare la giustizia.


Platone paragonava lo Stato all'uomo: come l'organismo vive grazie alle parti che lo costituiscono, così uno Stato è giusto se ogni uomo contribuisce a seconda delle proprie capacità.

Per Platone ci sono tre tipi di cittadini:

I produttori: prevalgono gli istinti legati al corpo che devono essere teniti sotto controllo dalla virtù della temperanza: essi saranno coloro che si occuperanno del benessere materiale della città tipo
agricoltori e mercanti.

I guerrieri: sono custodi nel quale prevale la virtù del coraggio e che garantiscono la difesa della città.

i reggitori: sono filosofi-governanti con la virtù della saggezza e della ragione, ai quali è affidata la guida dello stato.

Lo stato di Platone è uno stato di meritocrazia cioè uno stato aristocratico ma i governatori sono scelti per le proprie capacità.

Platone però si preoccupava dell'educazione solo per le classi sociali e hai bambini diceva che dovranno apprendere solo quando sarà necessario, per il resto devono imitare i loro genitori.

i custodi riceveranno un'educazione tradizionale:
Fino ai 18 anni: un'educazione comune per entrambi i sessi basata sulla musica e sulla ginnastica
18/20: due anni di servizio militare
20/30: educazione concentrata sulla matematica e geometria.
30: si concentra sulla dialettica
35: i futuri governatori si concentrano sulla filosofia
50: coloro che superano gli esami possono occuparsi della guida dello stato


domenica 25 febbraio 2018

Socrate: il dialogo e la dialettica

SOCRATE


Socrate ha dedicato tutta la sua vita alla filosofia, infatti ai suoi allievi non trasmetteva un insegnamento tecnico ma morale.

Socrate induceva tutti i suoi allievi alla ricerca della verità che non doveva mai cessare. Anche

Socrate andava sempre alla ricerca della verità, perchè l'unica certezza che possedeva secondo lui era l'ignoranza infatti diceva: "io so di non sapere".

Attraverso il dialogo sottoponeva gli interlocutori a un complesso di domande e risposte, che metteva a prova le loro convinzioni.

 Lui chiedeva sempre "cos'è...?" e sotto le obiezioni di Socrate, le risposte degli allievi crollavano, perché si rivelavano contraddittorie. Questa è la confutazione.


Un'altra strategia che usava era quella della maieutica che comprendeva nel indurre chi dialoga a fornire egli stesso una risposta alla domanda iniziale.

Ironia socratica: l'ironia sta proprio nel definirsi ignorante e nel considerare l'interlocutore sapiente per poi smascherarlo.


Dialogo socratico: è un confronto
                               si utilizza per ogni tipo di dialogo
                               lo scopo è quello di scoprire la verità
                               si concentra sull'uomo

Dialettica: lo scopo è quello di avere ragione
                  si utilizza spesso in politica e in tribunale
                  nessuna differenza tra il bene e il male
                  il bene è la mia opinione
                  sono due discorsi che combattono per avere ragione.


La Grecia arcaica e i poemi di Omero

La GRECIA

La civiltà greca si sviluppa in un territorio particolare diviso tra piccole isole e zone montuose continentali.


Le testimonianze più antiche di forme di educazione provenienti dal mondo antico, come abbiamo visto anche per le altre civiltà, sono i miti.

In particolare del mondo greco abbiamo due poemi: l'Iliade e l'Odissea.

I due testi raccontano di personaggi eroici, quindi si presentano come forma di intrattenimento, ma all'oro interno ci sono  informazioni sulla religione, l'origine del mondo, le tattiche di guerra, le navigazioni ecc.

Entrambi i testi sono attribuiti a un solo cantore: Omero. Omero per il mondo greco era un personaggio famoso a tal punto che Platone lo definì il primo educatore della storia.


Come possiamo notare dall'immagine; L'Iliade racconta dell'assedio di Troia e gli eroi in questo caso modelli educativi di virtù belliche: onore e fama.

Nell'Odissea al contrario viene raccontato il viaggio di Ulisse attraverso il Mediterraneo. In questo caso Ulisse deve, oltre a superare prove di forza e coraggio, anche prove di astuzia e intelligenza.

Tutto questo si può spiegare con un concetto che troviamo spesso nei due poemi, il concetto dell'aretè.

Aretè: significa virtù, no virtù morali ma nel senso di abilità.

Iliade: aretè guerriera.

Odissea: aretè intellettuale,

Quindi i poemi hanno la funzione educativa di presentare modelli di virtù da seguire.


domenica 4 febbraio 2018

EBRAISMO E BUDDISMO ISTRUZIONE OGGI

EBRAISMO

I ragazzi ebrei oggi devono frequentare due scuole, una chiamata scuola media e una scuola superiore.



La scuola media dura 8 anni (equivale alle nostre medie e alle nostre superiori), al termine di questi anni si consegue il titolo di Maskil.



Per avere il titolo di maskil bisogna: conoscere la lingua ebraica sia scritta che parlata, deve sapersi orientare per la Bibbia, conoscere la storia ebraica, conoscere delle specifiche pagine del Thalmud, conoscere le regole dei due primi volumi dello Shulchan Arukh e del diritto matrimoniale.


La scuola superiore invece dura 4 anni (equivale alla nostra università), gli studenti in questa cosa si specificano nelle discipline rabbiniche.



Gli argomenti che si affrontano sono: la bibbia, l'esegesi, la storia, il pensiero ebraico e la letteratura. Alla fine dei 4 anni lo studente avrà il titolo di Chakham.



BUDDISMO

In Italia si trova un istituto di studi di Buddismo a Milano e questo istituto si chiama Ghe Pel Ling.



Il Ghe Pel Ling è un'istituto dove si può apprendere e confrontarsi con altre persone di questa filosofia di vita. L'istituto è stato costriuto a Milano nel 1978 e dall'ora tengono corsi e importanti conferenze.


Mirano sull'insegnamento del Buddha attraverso l'educazione e la trasformazione della mente e le tecniche di meditazione. Usano una forma tradizionale ma è molto usato anche l'approccio diretto con il maestro.





domenica 28 gennaio 2018

LE ORIGINI DELL'EDUCAZIONE

 EDUCAZIONE


L'educazione è l'attivitàinfluenzata nei diversi periodi storici dalle varie culture, volta allo sviluppo e alla formazione di conoscenze e facoltà mentalisociali e comportamentali in un individuo.In italiano poi il termine educato è anche sinonimo di un individuo che segua una condotta sociale corretta rispetto a norme non necessariamente codificate (benché di generale condivisione), le cosiddette "buone maniere" quali la "gentilezza", l'urbanità" ecc.
 
Un altro motivo di confusione è anche dovuto al diverso uso che si fa del termine educazione in altre lingue (ad es. nella lingua inglese con "education" si tende spesso ad indicare "istruzione"). 
La stretta connessione che c'è tra il sapere acquisito da un individuo ed il suo comportamento rendono le due parole apparentemente sinonime in vari contesti.



LA TRASMISSIONE DI INFORMAZIONI ORALMENTE



Dalle epoche remote, durante le quali l'uomo cominciò a comunicare attraverso il linguaggio, l'oralità è stata sempre il sistema privilegiato di trasmissione del sapere, essendo il mezzo di comunicazione più diffuso, rapido ed immediato da usare. La tradizione orale comprende quindi forme quali narrazioni, miti (in particolare cosmogonie), canti, frasi, leggende, favole, ecc.

Ogni sistema di tradizione orale è comunque abbinato ad un insieme di forme di trasmissione delle usanze, dei riti, delle tecniche, delle pratiche, dei gusti, dei comportamenti, della cinestetica dei corpi. 


Questi aspetti sono appresi e rielaborati in parte per via verbale ed in parte mediante altri sistemi simbolici, nonché tramite l'imitazione e la sperimentazione

Ogni generazione trasmette (lat. tradere, consegnare) alle successive, innanzitutto, la propria cultura materiale, cioè tutti gli strumenti e gli oggetti che ha creato, ideato o perfezionato, poi i procedimenti e i comportamenti tipici che si apprendono anche senza l'uso della parola, come l'agricoltura o l'allevamento e, infine, i valori e gli ideali che guidano l'agire dell'uomo e animano le sue relazioni. 



La storia dell'uomo è essenzialmente un percorso di conoscenze trasmesse oralmente. In alcune società, che pure non ignorano la scrittura, la comunicazione orale è predominante e fondamentale: della parola, di formule ripetitive, di espressioni magiche o retoriche si avvalgono sciamani, guaritori, sacerdoti che forniscono alle loro comunità spiegazioni o interpretazioni del mondo e dei fatti quotidiani, rimedi e metodi di cura



La parola è uno strumento di potere, consente di manipolare gli individui, il sapere e i contenuti della conoscenza. Nell'antica Grecia il discorso orale, prevalente sul testo scritto, ha assunto un ruolo centrale nella trasmissione delle idee, dei concetti, del pensiero.








Altre forme di organizzazione sociale. Il diffondersi della pratica dell’agricoltura prospetta per le comunità nomadi di cacciatori e raccoglitori  la necessità  di essere stanziali. La stanzialità comporta importanti conseguenze: si assiste ad una crescita demografica e ad una nuova complessa organizzazione della società e del lavoro; lo sviluppo dell’agricoltura consente poi  l’immagazinamento, lo scambio e il commercio dei prodotti;  si diffondono nuovi saperi e una fiorente cultura. E’ ancora il linguaggio orale ad essere custode dei saperi e dei valori di queste comunità.
LA SCRITTURA
Sarà proprio la necessità di catalogare e quantificare i prodotti dell’agricoltura a dare impulso allo sviluppo della scrittura. Storicamente le più antiche testimonianze scritte provengono dalla Mesopotamia e dall’Egitto e risalgono al periodo tra il IV e il III millennio a.C.. I sumeri e gli egizi utilizzavano sistemi di scrittura differenti, definiti rispettivamente cuneiforme e geroglifico, che raggiunsero sempre maggiore complessità.  E’ in questo momento che si avverte l’esigenza di insegnare e apprendere questo nuovo specifico sapere e che nascono le prime scuole, destinate a formare funzionari e amministratori per lo stato.