sabato 7 aprile 2018

Mos Maiorum

La civiltà romana aveva inizialmente un carattere agricolo e la sua società era dominata da una aristocrazia di proprietari terrieri.

Nella società romana predominavano i valori della casa e della famiglia e l'educazione non aveva bisogno di un contesto, come succedeva ad Atene con le scuole, ma i bambini venivano educati a casa dalle famiglie.

La trasmissione dei valori era molto importante, il valore che veniva insegnato maggiormente era quello della pietas cioè il rispetto per i genitori, gli avi, la patria e le divinità. Anche la religione era molto importante nell'educazione di un individuo.

Si aggiungono anche: i legami con la terra, la dedizione al lavoro, la moderazione, il rispetto della gente e della tradizione. Questo insieme di valori costituisce il mos maiorum, cioè l'esempio degli antenati.

Il primo educatore è la madre, anche se era considerata inferiore nel mondo romano, e se aveva bisogno di aiuto poteva chiedere ad una parente anziana. Compiuti i 7 anni il bambino passa sotto la guida del padre, il pater familias, L'educatore è il genitore. Attraverso l'esempio del padre il bambino impara come amministrare un'azienda agricola, come partecipare alla vita pubblica .

anche la prima alfabetizzazione viene fatta dal padre con manuali. L'educazione fisica ha lo scopo di esercitare alla guerra.

 A 14 anni il maschio indossa poi nel corso di una cerimonia la toga libera o virile, potendo così accedere al senato e apprendere dalle discussioni dei senatori, questo si chiama tirocinium fori, in questo percorso viene seguito da un amico del padre.

Il punto di riferimento dell'educazione romana sono le Dodici Tavole dove sono scritti i valori del mos maiorum:
rispetto della tradizione
pietas
rigore morale
obbedienza alla legge

Tutto ciò però non riguarda la figlia femmina che resta a casa con la madre a svolgere i lavori.