giovedì 7 dicembre 2017

MOTIVAZIONI ESTRINSECHE E INTRINSECHE

Motivazione intrinseca --> porta ad intraprendere un’attività perché è di per sé motivante.
In questo caso l’individuo si attiva per divertimento o per sfida sena interesse verso ricompense o pressioni esterne.
È possibile distinguere 16 desideri fondamentali che stanno alla base della motivazione intrinseca:
efficacia, curiosità, libertà, vendetta, lealtà, compassione, lussuria, vitalità, amore, stabilità, sicurezza, possesso ecc…
Ovviamente poi ogni individuo ha una diversa attribuzione di priorità in base a contesto sociale, valori di riferimento ecc.
Se applicato al mondo dei consumi, la descrizione dei desideri, ci porta oltre gli aspetti funzionali dei prodotti.
Infatti i prodotti di consumo oggi, rispondono a necessità di esprimersi, narrarsi.
Motivazione estrinseca --> motivazioni sostenute da rinforzi esterni (vantaggi, riconoscimenti, evitamento di conseguenze spiacevoli.

domenica 1 ottobre 2017

Indice:



La psicoanalisi:
La teoria psicologica creata da Freud

La psicoanalisi elaborata da Sigmund Freud alla fine dell’Ottocento è sia un metodo d’indagine sul funzionamento della mente umana, adulta e infantile, normale o patologica, sia una tecnica di cura delle malattie psichiche basata sull’uso della parola. L’intuizione dell’esistenza di una dimensione inconscia e sconosciuta in ogni individuo rivoluzionò l’idea tradizionale dell’Io. D’altronde, proprio l’ipotesi di una parte inconscia della nostra psiche suscita ancora oggi diffidenza e rifiuto da parte di molti

L’esistenza dell’inconscio

Ciascuno di noi possiede una parte conscia, della quale è consapevole, una parte preconscia e una parte inconscia, molto più vasta e misteriosa. Noi non possiamo entrare in contatto diretto con l’inconscio, poiché è fuori dal nostro controllo cosciente, e dobbiamo scoprirne il funzionamento attraverso i suoi cosiddetti derivati: i sogni, i sintomi, i lapsus (dimenticanze, errori di memoria, scambi di nomi). Qui sono le nostre passioni inconfessate, le emozioni inquietanti, i desideri dei quali ci vergogniamo, i ricordi remoti dell’infanzia, tutte le nostre parti ‘scomode’ che preferiamo ignorare. Questo ricchissimo mondo inconscio tende però continuamente a riaffiorare alla coscienza in forme mascherate. Per esempio, a volte soffriamo di uno stato nevrotico di ansia, ma non sappiamo dire perché, in quanto la vera causa è appunto inconscia e a noi stessi sconosciuta. Il lavoro della psicoanalisi è dunque decifrare i contenuti inconsci della psiche a partire da tutti questi derivati normali e patologici.

L’infanzia

Il bambino non è un angioletto innocente e passivo, ma un piccolo individuo che fin dalla nascita vive forti emozioni e passioni di amore e di odio. Sono verità naturali, presenti sotto gli occhi di tutti, ma che nessuno tuttavia prima di Sigmund Freud aveva voluto vedere.

Secondo la psicoanalisi, molte nevrosi dell’età adulta hanno la propria radice in epoche infantili: in rapporti non felici con i genitori, in eventi traumatici (per esempio, una malattia, la morte di una persona cara, un abbandono) o in conflitti non risolti (per esempio, una forte aggressività e desideri ostili verso un fratello, che fanno sentire il bambino in colpa); di conseguenza, il sentimento troppo doloroso o proibito viene rimosso, cioè cacciato via dai livelli di coscienza e nascosto nell’inconscio. Ciò che è rimosso però non viene annullato; anzi continua a influenzare la nostra personalità e i nostri rapporti, senza che ce ne rendiamo conto. Il primo compito della cura psicoanalitica è portare alla luce i conflitti inconsci, in modo da poterli affrontare senza paura e venirci a patti: per esempio riconoscendo senza troppa vergogna che siamo gelosi dei fratelli, ma che vogliamo loro anche molto bene.


La teoria umanista:

Quando si parla di psicologia umanistica generalmente si intende un filone della psicologia che tende a mettere l'uomo al centro di ogni cosa. Essa studia quindi il pensiero umano prendendo in considerazione le principali cause che ne determinano la salute mentale. Questo filone si è sviluppato agli inizi del secolo scorso da un grande pensatore americano chiamato Abraham Maslow. Quest'ultimo si può senza dubbio considerare il precursore della psicologia umanistica e del suo sviluppo a livello mondiale. Nella seguente guida pertanto verranno esposti, in pochi e semplici passaggi, alcuni fondamentali appunti su questa psicologia.
Il pensiero principale su cui si basa la psicologia umanistica è naturalmente l'uomo. Egli deve essere preso in considerazione con tutte le sue caratteristiche, nel suo insieme. Solamente in questo modo infatti è possibile riuscire a capire quali sono le cause principali del suo malessere mentale. Analizzando quindi il corpo, i pensieri e le emozioni del paziente si può arrivare allo sviluppo del proprio io e delle proprie potenzialità

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La teoria sistemica:

Nella terapia sistemica l’attenzione è posta non su ciò che succede all’interno della mente, ma sulle relazioni che ogni individuo instaura con l’ambiente esterno e con gli altri. I disturbi psicologici acquisiscono una funzione precisa, e quindi un significato, all'interno del sistema relazionale in cui emergono, e in particolare all’interno della famiglia, sistema di riferimento principale nell'esperienza emotiva di un individuo. Per la terapia sistemica la patologia del singolo è espressione di un disagio dell’intero sistema familiare: il soggetto portatore del disturbo è il "paziente designato”, il membro del sistema-famiglia che esprime, segnala e si fa carico del cattivo funzionamento del sistema, accentrando su di sé tutte le preoccupazioni. Dal momento che la patologia è funzionale ai giochi del sistema, questo si opporrà, in modo mascherato, alla rimozione di tale disturbo patologico.

Compito del terapeuta sistemico è migliorare le sequenze comunicative tra i componenti della famiglia, ripristinandone l'equilibrio.


Terapia sistemica: in pratica

Il terapeuta lavora individualmente o coinvolgendo tutta la famiglia. La terapia viene articolata in modi diversi a seconda delle situazioni: le sedute individuali, familiari o alternate. Sono guidate da due o più terapeuti: uno attivo, che conduce il colloquio, gli altri in funzione di supervisori.